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Caplacizumab approvato in Europa per il trattamento della porpora trombotica trombocitopenica

Farmaci Redazione DottNet | 04/09/2018 17:49

È la prima terapia specifica approvata per il trattamento della aTTP, una rara patologia della coagulazione del sangue

La Commissione europea ha concesso l'autorizzazione all'immissione in commercio di caplacizumab, farmaco indicato per il trattamento di adulti che hanno avuto un episodio di  porpora trombotica trombocitopenica acquisita  (aTTP), un raro disturbo della coagulazione. Caplacizumab è la prima terapia specificamente indicata per il trattamento della aTTP.

La aTTP è una patologia autoimmune della coagulazione del sangue che in molti casi ha un esito fatale. È caratterizzata dall'estesa formazione di coaguli in piccoli vasi sanguigni in tutto il corpo, che porta a trombocitopenia grave (conta piastrinica molto bassa), anemia emolitica microangiopatica (perdita di globuli rossi dovuta a distruzione), ischemia (limitato apporto di sangue ai tessuti) e danni agli organi, specialmente al cervello e al cuore.

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Nonostante l'attuale standard di cura, che consiste in plasmaferesi quotidiana (PEX) e immunosoppressione, gli episodi di aTTP sono ancora associati a un tasso di mortalità che raggiunge il 20%, con la maggior parte dei decessi che si verificano entro 30 giorni dalla diagnosi.

"La porpora trombotica trombocitopenica acquisita è una malattia devastante. Molti pazienti in trattamento con l'attuale standard terapeutico continuano a essere esposti al rischio di sviluppare complicanze trombotiche acute, tra cui infarto e ictus, recidive di malattia, mancanza di risposta al trattamento sino al decesso," afferma Marie Scully, Professore di ematologia presso University College London Hospitals. "L'approvazione di caplacizumab fornisce un'importante opzione di trattamento aggiuntiva per i pazienti europei, in quanto può ridurre significativamente il tempo per la normalizzazione della conta piastrinica e indurre una riduzione clinicamente significativa delle ricadute".

Caplacizumab è sviluppato da Ablynx, una società di Sanofi. Sanofi Genzyme, divisione specialty care di Sanofi, lavorerà con le autorità locali competenti dei diversi Paesi europei per rendere disponibile caplacizumab ai pazienti che ne hanno necessità.

Caplacizumab è il primo farmaco basato sulla tecnologia Nanobody® di Ablynx a ricevere l'approvazione e il primo prodotto approvato della nuova divisione dedicata alle patologie ematologiche rare (Rare Blood Disorders franchise) di Sanofi Genzyme. Faranno parte di questa divisione anche i trattamenti per emofilia A e B sviluppati da Bioverativ, altra società acquisita da Sanofi all’inizio del 2018.

"L'approvazione di caplacizumab offre nuove speranze alle persone a cui è stata diagnosticata la aTTP, che fino ad oggi hanno affrontato una malattia molto difficile con opzioni di trattamento limitate", dichiara Bill Sibold, Executive Vice President e Head of Sanofi Genzyme. "Questa approvazione è un nuovo passo verso l’obiettivo di diventare l'azienda leader in ambito di malattie rare del sangue. Siamo entusiasti dell’opportunità di continuare a espandere la nostra attività nelle malattie rare del sangue e di aiutare molte persone con malattie molto gravi."

Il programma di sviluppo clinico

L'approvazione di caplacizumab in Europa si basa sugli studi di fase 2 TITAN e di fase 3 HERCULES, che hanno incluso 220 pazienti adulti con aTTP. Questi studi hanno dimostrato l'efficacia e la sicurezza di caplacizumab in aggiunta allo standard di cura, plasmaferesi quotidiana e all'immunosoppressione.

Nello studio HERCULES, il trattamento con caplacizumab, in aggiunta al trattamento standard di cura, ha determinato un tempo di normalizzazione della conta piastrinica significativamente inferiore" (p <0,01), endpoint primario dello studio, nonché una riduzione significativa nella somma dei decessi correlati ad aTTP, delle ricorrenze di malattia e di eventi tromboembolici maggiori durante il trattamento farmacologico oggetto dello studio (p <0,0001), e un numero significativamente più basso di ricadute di malattia nell’intero periodo dello studio (p <0,001). È importante sottolineare che il trattamento con caplacizumab ha determinato una riduzione clinicamente significativa dell'uso di PEX e della durata della degenza in terapia intensiva (ICU) e in ospedale, rispetto al gruppo placebo.

Negli studi clinici, caplacizumab ha dimostrato un profilo di sicurezza coerente con il suo meccanismo d'azione. Le reazioni avverse più frequentemente riportate sono state epistassi, cefalea e sanguinamento gengivale. Negli studi TITAN e HERCULES non sono stati segnalati decessi durante lo studio nel gruppo caplacizumab, mentre per il gruppo placebo sono stati segnalati due decessi nello studio TITAN e tre decessi nello studio HERCULES.

Priority review della FDA

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha accettato di esaminare con procedura prioritaria la Biologic License Application di caplacizumab per il trattamento di pazienti di età pari o superiore a 18 anni che hanno avuto un episodio di aTTP. La data prevista per la decisione è il 6 febbraio 2019.

Caplacizumab

Caplacizumab è un nanocorpo bivalente anti-vWF (fattore di Von Willebrand) che ha ricevuto la designazione di farmaco orfano in Europa e negli Stati Uniti nel 2009, in Svizzera nel 2017 e in Giappone nel 2018. Caplacizumab blocca l'interazione dei multimeri ad alto peso molecolare del vWF con le piastrine. Ha, quindi, un effetto immediato sull'adesione piastrinica e sulla conseguente formazione e accumulo dei micro-coaguli che causano trombocitopenia grave, ischemia tissutale e disfunzione d'organo nella porpora trombotica trombocitopenica acquisita.

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